Il disegno dei bambini


 
 
Il disegno infantile è da sempre un utile strumento di conoscenza ed indagine per cercare di comprendere la psicologia di un bambino sia sul versante della "cosiddetta normalità" che per aspetti disfunzionali o patologici.
I test più usati, cosiddetti carta e matita dato che sono di semplice ed immediata somministrazione, oltre che ampiamente codificati sono: il test dell'albero, della figura umana e il disegno della famiglia nelle due versioni, famiglia di esseri umani o famiglia di animali (cani, gattini).
L'interpretazione del disegno si basa sui fondamenti dell'interpretazione della scrittura, ovvero il simbolismo dello spazio, studiato all'inizio dello scorso secolo dal grafologo svizzero Max Pulver.
Per fare degli esempi: l'alto simboleggia la luce, il cielo e il giorno.
Il basso: il buio, il profondo, la nostra parte istintuale.
La sinistra: il passato, la madre e l'introversione.
La destra: il futuro, il padre, l'estroversione.
A questi semplici e preziosi test carta e matita, possiamo aggiungere lo SCENOTEST di Von Stabbs, ovvero una scatola con pupazzetti di varie età, animali, macchinine e pezzi colorati di legno. Il test viene somministrato ai bambini per fare loro costruire una storia.
 
La scatola dello Scenotest
Le FAVOLE della Düss, che consistono in dieci storie da raccontare al bambino per poi analizzare le sue risposte.
Le famosissime BLACKY'S PICTURES, ovvero 12 tavole che hanno per protagonista il cagnolino Blacky da mostrare al bambino per indagare vari aspetti della personalità, in riferimento alla teoria psicoanalitica.

 
Una tavola delle Blacky's Pictures
L'altrettanto conosciuto TAT, Test di Appercezione Tematica, che consiste in 10 tavole con raffigurati animali da utilizzare perché il bambino verbalizzi una storia.
Il FAT, Family Aptitudinal Test, sei tavole che raffigurano scene di bambini e adulti per chiedere al soggetto di inventare una storia in relazione ad ogni tavola.
Con il tempo si sono aggiunti svariati test come quello dei 4 ELEMENTI: il SOLE, collegato all'elemento FUOCO simboleggia la figura paterna, l'ACQUA, origine della vita possiamo associarla alla figura materna, la CASA viene collegata con l'elemento ARIA e consente di fare ipotesi sulla vita del bambino nel suo ambiente familiare, per ultimo il SERPENTE legato all'elemento TERRA consente di fare ipotesi sul desiderio del bambino di conoscere ed esplorare il mondo circostante. 
Tralascio volutamente le scale di intelligenza ed i test cognitivi il cui scopo è valutare ritardi mentali, deficit dell'attenzione o traumi cerebrali.
La costante di questi test, dai più semplici ai più articolati è l'utilizzo del meccanismo della proiezione, che consente di ottenere del materiale prezioso da parte del bambino e che andrà elaborato e correlato con l'anamnesi ovvero la conoscenza quanto più dettagliata della storia familiare.
La proiezione è un meccanismo di difesa studiato da Freud che aveva osservato che il bambino con grande naturalezza attribuisce ad altri, siano essi animali, oggetti o persone, emozioni, sentimenti e desideri che lui stesso prova.
Questo meccanismo è alla base dell'utilizzo dei test cosiddetti proiettivi, prima citati, e consente allo psicologo di comprendere aspetti emozionali, desideri, difficoltà relazionali ed angosce del bambino cui vengono somministrati.
In conclusione questi strumenti possono permettere allo psicologo di fare ipotesi, comprendere aspetti critici e difficoltà, espresse tramite il disegno dal bambino.
Particolare attenzione va posta alla cosiddetta "somministrazione" del o dei test.
Immaginata la classica situazione, un bambino che non ha mai visto lo psicologo, accompaganato dai genitori, magari con delle facce tristi e preoccupate, viene sottoposto a strane prove. Anche i disegni, che per lui sono un piacere, ora vengono richiesti in sequenza ed è comprensibile che il bambino sia quantomeno perplesso se non ostile.
Ne consegue che la capacità empatica, l'attenzione ed il rispetto per i tempi del bambino possono fare si che un test sia valido o del tutto falsato, non per problemi del giovane esaminato ma per mancanza di tatto e professionalità dell'esaminatore!
Ricordiamo poi quanto ha detto un grande pediatra e psicoanalista inglese, Winnicott: "Non esiste un bambino ed una madre ma una relazione tra la madre ed il suo bambino..." che tradotto significa che se un bambino sta male occorre indagare le relazioni familiari, emozioni e sentimenti di quella famiglia.







Serata su Pirandello al teatro "Garibaldi" del Consolato di Nizza

La locandina della serata teatrale
Va proprio detto che il nuovo Console di Nizza Raffaele De Benedictis e la moglie, Signora Paola, hanno impresso una piacevole accelerazione agli eventi culturali siano essi conferenze, intermezzi musicali, teatrali o gastronomici direttamente organizzati, o promossi in associazione con altre realtà italiane di Nizza.
Sarò sincero, negli anni scorsi la voglia di partecipare era poca sia per le "offerte" proposte sia per la lontananza "emotiva" dei rappresentanti del Consolato, fatta eccezione per poche persone.
Una cosa che mi aveva molto colpito (negativamente) nel 2016, era stata la decisione di festeggiare il 2 giugno alla villa Massena, cornice prestigiosa ma del tutto fuori luogo rispetto alla sede del nostro Consolato, con annesso gradevole giardino e pennone con la bandiera italiana...
Nell'ultimo anno la partecipazione delle persone, siano esse italiane o amici francesi, è aumentata, sento parlare con interesse degli eventi attuali e futuri organizzati dal Consolato, ed è un vero piacere cogliere l'atmosfera conviviale unita alla cordialità del Console e Signora.
Voglio anche ringraziare l'amico Sabino Lafasciano, uomo di cultura, oltre che attento, e perchè no, anche "pungente" animatore di molte serate al nostro Consolato.
Invito tutti a partecipare alla rappresentazione teatrale di venerdì e con l'occasione rileggere la biografia di Pirandello, personaggio complesso e geniale.
Al liceo spesso abbiamo cercato di evitare le lezioni su Pirandello, poi con il tempo sono andato a teatro a vedere le sue opere. Ricordo ancora la prima rappresentazione cui ho assistito: "L'uomo dal fiore in bocca", dramma borghese in atto unico, al teatro Carcano di Milano.
Erano tanti anni fa....



Un filosofo in cucina: Keisuke Matsushima

Keisuke Matsushima (foto dal sito)
Sushi-K, un piccolo locale con solo sette coperti, arredo e sedie in legno, ambiente caldo ed accogliente con il bancone attorno allo spazio per preparare il sushi.
In questa "location" mi accoglie Keisuke Matsushima. Mentre parliamo Kobuchi Takao prepara il sushi con gesti misurati e delicati, le sue mani sembrano danzare mentre tagliano e compongono i piatti.
Keisuke inizia a parlare sottovoce e mi racconta del suo amore per Nizza, del mare e del clima gradevole della città. Gli piace fare sport ed in questa zona può godere sia del mare che delle belle montagne a pochi chilometri dalla città. Viaggia molto per piacere e per lavoro, tra Europa e Giappone, (ha due ristoranti a Tokio) ma si sente particolarmente attratto dalla cultura mediterranea ed in particolare modo dalla cucina dei paesi che si affacciano su questo mare.
A Nizza ha tre ristoranti ed il piccolo Sushi-K, aperto a fine ottobre nella centrale rue de France, ad un passo dalla zona Pietonne.
Di colpo si alza e mi invita a seguirlo nell'attiguo ristorante, passo così per la zona cucina, sembra una sala operatoria, ossequiosi giovani giapponesi si affaccendano per preparare le basi dei piatti.
Qui il tono della sua voce cambia e prende vita. Si siede su una sedia di Chiavari, da lui reinterpretata e resa leggerissima ed avvolgente e con il sorriso mi dice: ≪E' come essere nelle braccia di una madre, accolti e rassicurati, per potere gustare il cibo con calma...≫
≪Sempre più si parla di cibo "fusion" di contaminazioni tra le cucine ma io penso invece che occorre andare alle origini, conoscere e studiare i componenti, gli ingredienti, la sapienza antica che le cucine ci hanno tramandato nel tempo.
Proprio per questo amo la cucina regionale italiana, che riesce ancora ad esprimere una cultura del cibo con grande sapienza, più della cucina francese che troppo spesso è  "omologata" oppure soffre di una ricerca di novità a tutti i costi.
Keisuke va personalmente a comperare verdure, carne e pesce dai produttori locali, e soprattutto al mercato di Ventimiglia, dove lo conoscono tutti e con pazienza rispondono alle sue domande e gli passano preziose informazioni sui prodotti del territorio.

Al mercato del pesce di Ventimiglia (foto dal sito)
Continua : <<Considero la regione di Nizza, il Ponente ligure e parte del Piemonte un unico territorio dal punto di vista della cultura del cibo, non a caso sono appena tornato da Alba ove ho acquistato dei meravigliosi (e costosi) tartufi.
Mi affascina conoscere i prodotti del territorio per esaltarne le specificità, cercare piccole produzioni di eccellenza. Ad esempio a Sanremo ho trovato una signora che vende al mercato locale dei friarielli da lei coltivati...!
Friarielli che sono un concentrato di sali minerali, vitamine ed antiossidanti, aiutano il processo digestivo e sono privi di colesterolo e grassi>>.
Per Keisuke cucinare è conoscere profondamente gli ingredienti, conoscere la storia delle pietanze di una certa zona, capire gli abbinamenti e rispettare la stagionalità dei prodotti.
Questa porzione di territorio, affacciata sul Mediterraneo, ha rappresentato per lui una scoperta, ha trovato un'inaspettata ricchezza e sapienza nelle cucine locali.
Continua : <<Ciò mi permette di preparare piatti, siamo essi di carne, pesce o verdure con un preciso bilanciamento dei sapori, piatti gradevoli per le papille del nostro stomaco che inviano inoltre un messaggio (chimico) alla nostra mente di serenità ed appagamento. 
Il cibo è per riempire la pancia, la cucina è per dare piacere e serenità alla persona>>.
Chiedo a Keisuke cosa pensa del sale e dello zucchero.
Prima di rispondere fa una faccia che lascia presagire la risposta e aggiunge :
<<Non uso mai zucchero e sale, fanno male, per me sono veleni, ne vediamo gli effetti in troppi cibi calorici ed artefatti>>.
Mi dice che assapora con piacere i cibi preparati con i ricchi ingredienti del territorio e, da bravo giapponese, ama ovviamente il sushi, questo "aspro" cibo che sposa il riso con pesce, vegetali o uova, piacere per il ventre (come dice lui ridendo) e soprattutto piacere e serenità per la nostra mente.



Banco della verdura a Ventimiglia (foto dal sito)
foto dal sito
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