La responsabilità è sempre del soggetto...


© Raffaello Cortina Editore
 

Mi piace ricordare un testo fondamentale dell'amico Massimo Recalcati con cui ho lavorato lungamente a Milano all'ABA, nello studio e cura della sofferenza anoressica e bulimica. Nelle brevi righe che seguono è ben indicata la "manovra" etica della rettifica soggettiva, preliminare ad ogni lavoro terapeutico.


Quello che dobbiamo fare nei colloqui preliminari è portare un soggetto a riconoscere la sua implicazione in ciò che lamenta. A riconoscere in che modo alimenta attivamente ciò che lo fa soffrire. La rettifica soggettiva è, quindi, una manovra etica: la responsabilità del male non è dell'Altro, ma del soggetto. È il motto etico che sostiene la psicoanalisi: la responsabilità è sempre del soggetto, non dell'Altro [...] Sostenere la responsabilità assoluta del soggetto non significa attribuirgli le responsabilità dell'Altro. Significa che anche il soggetto che avrà subito abusi o violenze sarà responsabile non di questi abusi o violenze, ma di quello che ne farà nella sua vita. Si "accomoderà" nella posizione della vittima o assumerà eticamente ciò che gli Altri hanno fatto di lui, facendo qualcosa di ciò che gli è stato fatto?

"La pratica del colloquio clinico. Una prospettiva lacaniana" di Massimo Recalcati, Raffaello Cortina Editore, Milano 2017