Aumento esponenziale dei casi di depressione

Riporto per intero l'intervento del Dr. Palma, presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, sul forte aumento dei casi di depressione

Depressione: “Governo investa in terapie psicologiche”
Roma, 14 gennaio 2014. “Nel nostro Paese si sta registrando un aumento esponenziale dei casi di
depressione: è un fenomeno che riguarda ormai quasi un cittadino su cinque, neonati compresi,
con un fortissimo impatto in termini di costi sociali”.
Così Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.
“Serve che il Governo – dice ancora - investa in terapie psicologiche, in grado di fornire interventi
qualificati di prevenzione e terapia ai cittadini ed alla comunità, attivando e potenziando i servizi
psicologici negli ospedali e nel territorio: e che ciò sia urgente lo confermano anche i dati
dell’Organizzazione mondiale della Sanità che prevede che la depressione rappresenterà, nel
Pianeta, il secondo dei mali più diffusi, subito dopo le patologie cardiovascolari”.
“Questi investimenti – spiega Palma - possono avvenire in coerenze con le politiche di
contenimento della spesa pubblica e di spending review: essi, infatti, consentirebbero una
riduzione della spesa farmaceutica conseguente alla contrazione mirata del consumo dei farmaci e
delle minori assenze sul lavoro che produrrebbero a loro volta una maggiore produttività a tutto
vantaggio dell’andamento dell’economia del Paese”.
“In questa direzione – prosegue - si stanno muovendo molti Paesi europei: tra questi l’Inghilterra che,
negli ultimi anni, ha quasi quadruplicato gli investimenti in terapie psicologiche, basandosi
anche sull’evidenze scientifiche disponibili che dimostrano come la psicoterapia sia efficace quanto
i farmaci nel trattamento di questi problemi e più efficace nel mantenimento degli effetti e
nell’evitare le ricadute dopo la cura”.
Palma ricorda infine come “il nostro Paese ha una buona legge sulla psicologia e sulla psicoterapia;
dispone di professionisti competenti con alti livelli di formazione con cinque anni di laurea e
almeno quattro di specializzazione”
“E’ uno spreco di competenze e conoscenze – conclude - che solo a pochi cittadini vengano fornite -
negli Ospedali o nelle Asl - risposte integrate e più attente alle loro specifiche esigenze”.

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