Lo psicologo nello studio del medico di base


In Inghilterra, tra il 2006 ed il 2008, è stata avviata una sperimentazione consistente nell'utilizzare la presenza dello psicologo all'interno degli studi medici di base, rivolti alla popolazione.
La relazione finale ha evidenziato il vantaggio in termini economici di tale scelta oltre, ovviamente, all'importanza di integrare competenze psicologiche per aiutare il lavoro quotidiano del medico di base.
Il concetto di fondo è semplice: nello studio di consultazione del medico di base giungono tanti pazienti, molti hanno bisogno non solo di medicine ed esami ma hanno bisogno di parlare delle loro preoccupazioni legate alla malattia in atto o presunta. Ricordiamo tutti i famosi medici di famiglia che ben conoscevano oltre agli aspetti sanitari di una famiglia, le dinamiche tra i vari componenti, comportandosi come "consulenti familiari", ascoltati e rispettati.
Il medico di base oggi, dato l'alto numero di pazienti in carico, il facile ricorso al collega specialista e ad esami sempre più raffinati, spesso (troppo) perde di vista, complice il tempo sempre tiranno, la possibilità di entrare in relazione con il suo paziente ed ascoltarne le preoccupazioni, non solo sanitarie.
Vero è che molti pazienti esprimono fiducia e gratitudine a quei medici di base che prescrivono tante medicine ed esami, ma se potessero essere ascoltati con calma magari qualche esame in meno lo farebbero, riducendo la loro ansia.
In Italia da oltre dieci anni il Prof. Solano, docente di Psicosomatica all'Università La Sapienza di Roma, conduce una ricerca con la collaborazione di alcuni medici di base che si sono resi disponibili a inserire lo psicologo nei loro studi.
Lo psicologo è presente una volta alla settimana nello studio medico e vede tutti i pazienti, tranne quelli che vogliono parlare solo con il medico.
I pazienti alla presenza dello psicologo si sentono legittimati a parlare della loro ansia, delle preoccupazioni sul loro stato di salute e su come affrontare tale ansia.
Già la possibilità di parlare con lo psicologo ha sortito effetti positivi in termine di riduzione di medicine ed esami prescritti, riducendo lo stato ansioso delle persone nel corso della visita.
Di più, si è osservato che tale approccio consente maggiormente di focalizzare l'attenzione del paziente anche sugli aspetti di prevenzione della salute, sia sul versante medico che psicologico, magari con l'ausilio di colloqui ad hoc svolti con lo psicologo in tempi diversi.
Giusto per "dare i numeri" è stato calcolato un risparmio sui costi del Servizio Sanitario Nazionale (farmaci, visite specialistiche ed esami) del 20%, data la presenza dello psicologo nello studio del medico.
Il Prof. Solano si augura che tale ricerca possa essere estesa a livello nazionale e sostenuta dal Ministero della Salute, in accordo con le Asl, per potere verificare in modo più preciso i benefici su pazienti e medici, e gli effetti sulla spesa sanitaria.







  

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