La "massa" psicologica

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Freud nel suo saggio: Psicologia delle masse ed analisi dell'Io del 1921, si interroga ed analizza la cosiddetta "massa" di umani, traendo prezioso spunto dai precedenti saggi dell'antropologo Gustave Le Bon.

Scrive Freud: "Come parte della massa, l'individuo acquisisce un senso di potenza invincibile che gli permette di mettere in atto istinti che egli altrimenti avrebbe frenato come individuo isolato. La massa, infatti, essendo anonima e irresponsabile, permette all'individuo di cedere ai suoi istinti in quanto il senso di responsabilità, che frena gli individui, scompare del tutto".

Molti tristi fatti di cronaca degli ultimi tempi sono assolutamente leggibili nei termini scritti sopra. Gruppi, bande, gang di giovani (e non solo) che si lasciano andare a comportamenti devianti se non delinquenziali con una violenza inaspettata su cose e soprattutto persone, sovente del tutto indifese.

Colpisce infatti il sentimento di potere, sicurezza dell'impunità e protezione data dal gruppo stesso, che vivono le persone di queste "masse" che non hanno alcuna difficoltà, se interrogati, a mostrarsi arroganti e senza sentimenti di colpa per quanto hanno fatto.

Freud analizza meglio le dinamiche delle masse e osserva che gli individui sono soggetti ad una specie di "perdita di coscienza" personale a favore di un sentimento di "gruppo", un contagio psicologico che Freud stesso avvicinava alle dinamiche ipnotiche, che lui ben conosceva.

La massa poi è pervasa da sentimenti di induzione reciproca, il cosiddetto fenomeno della suggestionabilità, assai vicino a quanto si può osservare nell'utilizzo dell'ipnosi.

Ancora più addentro nel tema, Freud osserva che la massa appare "Impulsiva, mutevole ed irritabile, in stretta connessione con i processi inconsci". Appare evidente una perdita di confini del soggetto a favore del gruppo stesso. Un passaggio fondamentale del lavoro di Freud concerne l'osservazione che la massa non cerca assolutamente la verità, ma la coesione del gruppo stesso.

Particolarità delle masse è anche la loro labilità, legata ad eventi o persone che in quel momento polarizzano il gruppo di individui. Freud individua peraltro due "masse durevoli" ed organizzate rappresentate dalla Chiesa e dall'esercito. Nel senso che le due istituzioni traggono forza di coesione da istanze esterne al gruppo stesso: la Fede in Cristo per la Chiesa ed il capo supremo per l'esercito.

Freud affronta anche il tema dei legami tra la massa ed il capo, il leader. Questo è un passaggio essenziale ovvero: non è il capo che ha bisogno della massa, ma la massa che ha bisogno di un capo, un leader cui identificarsi.

Potremmo dire che ogni individuo di una massa percepisce e sostiene un legame di identificazione con gli altri membri della massa e contemporaneamente con il capo, il leader.

Freud scrive così: "Una massa è costituita da un certo numero di individui che hanno messo un unico medesimo oggetto al posto del loro Ideale dell'Io e che pertanto si sono identificati gli uni con gli altri nel loro Io".

Finchè si tratta di un cantante, di una band o eventi di folla aggregati attorno a leaders politici, tutto va bene, si crea uno "spirito di gruppo" ludico ed una socialità sana. Purtroppo in egual modo una massa potrebbe aggregarsi (e sostenere) un leader deviante per poi lasciarsi andare a comportamenti distruttivi e delinquenziali.


 


 




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